La spazzatura

La spazzatura

Riguardo alle condizioni di inquinamento terrestre dovuto allo smaltimento della spazzatura (Rifiuti Solidi Urbani – RSU), permangono su tutto il territorio situazioni d’emergenza, con riflessi molto negativi sulla salute pubblica che, sistematicamente denunciate dai cittadini, non trovano soluzioni. I RSU rappresentano una vera e propria piaga per il nostro territorio i cui effetti sono tangibili in molti comuni, letteralmente sommersi da cumuli maleodoranti di spazzatura responsabile di un inconcepibile degrado anche di note località di interesse turistico e in piena stagione estiva. La causa di tali criticità sono da ricercare nel fatto che il sistema di smaltimento dei rifiuti indifferenziati è spesso nelle mani di organizzazioni criminali le quali, per questo motivo, intervengono con varie modalità per scoraggiare le buone pratiche dettate dalla raccolta differenziata. Si deve rilevare che, dopo oltre sedici anni di commissariamento del settore rifiuti, e dopo il continuo ricorso ad ordinanze “contingibili ed urgenti” con conseguente enorme impegno di soldi pubblici, in Calabria permane una forte dipendenza del sistema di smaltimento da discariche gestite da soggetti privati; tali impianti, peraltro strapieni, sono ormai fonte di inquinamento di ogni tipo. La realizzazione delle discariche di servizio programmate incontra ostacoli e rallentamenti per carenze nell’individuazione dei siti sia a livello progettuale che amministrativo. Io sono decisamente contrario alle discariche e sono convintissimo che il problema dei RSU si possa risolvere efficacemente puntando decisamente sul “ciclo chiuso dei rifiuti”, cioè sul riciclo del 100% dei RSU.

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A tal proposito duole constatare come il sistema di raccolta differenziata in Calabria – sa causa delle interferenza della criminalità organizzata – abbia raggiunto appena il 40%. A ciò si aggiunge il fatto che anche il sistema di smistamento dei materiali differenziati è molto carente in quanto la Calabria non possiede impianti idonei a recepire e smaltire gli scarti di lavorazione delle attività di riciclo che devono essere inviati fuori regione, con costi elevatissimi per le casse regionali e con grandi vantaggi economici per le regioni riceventi (!).

Altro problema drammatico, che affligge da decenni la nostra terra mietendo molte vittime a causa di tumori e di altre malattie legate a fattori inquinanti, è la mancata bonifica dei siti inquinati. A titolo di esempio si richiamano, tra le tante, alcune situazioni di forte degrado ambientale che ritengo emblematiche, riguardo alle quali vogliamo investire grandi risorse: le aree industriali dismesse come, a titolo d’esempio, la Pertusola di Crotone, la Marlane di Praia a Mare, la Legnochimica di Rende, le aree di smaltimento delle “ferriti di zinco” di alcuni impianti produttivi dismessi lungo la costa e l’entroterra ionico cosentino e crotonese; le discariche abbandonate, come quella del Comune di Casignana nella locride, dove, a causa di una frana avvenuta nel 2015, ha ceduto un argine della vasca di contenimento dal quale continua a fuoriuscire percolato fortemente inquinante; i siti inquinati per attività di smaltimento illecito come il Torrente Oliva ad Aiello Calabro.

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