Libereremo la Calabria dalla spazzatura con un piano regionale dei rifiuti

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Anche riguardo allo smaltimento di Rifiuti Solidi Urbani è necessario mettere in campo un progetto di radicale di riorganizzazione che passi innanzitutto attraverso l’investimento di risorse umane ed economiche per educare la popolazione calabrese alla raccolta differenziata e per incentivarla alle buone pratiche come i “cassonetti incentivanti” o le “macchinette mangia-rifiuti”, che si stanno rapidamente moltiplicando con grande successo in molte città italiane ed europee, per sostenere la diffusione della raccolta differenziata e consentire un corretto smaltimento dei rifiuti: cittadini, in cambio di un corretto deposito dei rifiuti e nei punti giusti, vengono premiati buoni per la spesa, buoni benzina, o addirittura con denaro contante (da 3 a 5 centesimi per una bottiglietta o una lattina consegnata).

L’auspicabile incremento della raccolta differenziata – attualmente fermo all’irrisorio valore del 40% (!) – dovrà prevedere la realizzazione di impianti idonei a recepire e smaltire i materiali di lavorazione delle attività di riciclo, che già ad oggi risultano fortemente insufficienti nonostante le bassissime percentuali di differenziata. Purtroppo, come accade per molti settori della regione, anche in questa procedura si evidenziano ritardi non giustificati: le pratiche amministrative connesse con i nuovi impianti che la Regione dovrebbe realizzare, a Catanzaro, Reggio Calabria e Rossano, sono ferme “nelle more dell’operatività delle Comunità d’Ambito”. Tali gravi ritardi comportano l’utilizzo di siti di smaltimento nel territorio extra-regionale, ove conferire gli scarti di lavorazione degli impianti di Rende, Crotone, Lametia Terme e Sambatello, con ulteriori aggravi di spesa.

 

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